Per restare vicino a bambini e ragazzi e trovare nuove modalità di stare insieme. “Sotto un tetto di storie”
L’emergenza Coronavirus e la “reclusione” domestica non fermano la comunità educante che in queste ore sta mobilitando insegnati, educatori, famiglie e istituzioni per restare vicino a bambini e ragazzi e trovare nuove modalità di stare insieme.
Per questo, a poco più di un mese dalla tradizionale Notte dei racconti di febbraio, che solitamente anticipa la stagione di ReggioNarra, venerdì 3 aprile alle 21, il Comune di Reggio propone un’edizione speciale della notte delle narrazioni che si chiamerà “Sotto un tetto di storie”. Uniti, ma a distanza, tutti alla stessa ora, in ogni casa si ripete il rito della narrazione attraverso una inusuale e tecnologica Notte dei racconti che attraverso il web porterà la magia delle storie anche a domicilio.
“Venerdì prossimo accenderemo l’immaginazione, staremo assorti in ascolto, circondati dai libri più amati – dice l’assessore all’Educazione Raffaella Curioni – Contrariamente alle volte passate, questa speciale Notte dei racconti richiama le tecnologie: da strumenti per isolarsi, quest’emergenza li ha trasformati nell’unico modo per stare in contatto con le persone care e, in questo caso, per allargare il cerchio dei racconti. L’invito parte da Reggio Emilia, dalla città dell’educazione che ogni anno organizza Reggionarra, dalle sue scuole e dai nidi d’infanzia del Comune, da Reggio Children, ed è rivolto a tutta l’Italia, a tutta l’Europa, a tutto il mondo”.
“Raccontare storie ai bambini è sempre stato un elemento essenziale dell’essere genitori, educatori e comunità. Il dialogo tra generazioni, che avveniva attraverso fiabe, leggende e racconti di vita, è sempre stato strumento di conoscenza e crescita – dice l’assessore alla Cultura Annalisa Rabitti – Oggi lo è ancora di più e diviene a maggior ragione essenziale. In questo tempo rallentato che stiamo vivendo, ognuno può prendersi lo spazio per compiere pratiche di ‘cura’ attraverso narrazioni domestiche che donano ai bambini un tempo intimo a loro tutto dedicato”.
Per queste edizione speciale, il “luogo dell’incontro” sarà la piattaforma Facebook di Reggionarra, dove a partire dalle 21 del 3 aprile si succederanno diverse narrazioni: quella del sindaco di Reggio Luca Vecchi, poi quelle di insegnanti, genitori, attori, narratori e membri del network di Reggio Children. È stato chiesto un contributo video anche a narratori speciali come Francesco Micheli, regista e attore, Loredana Lipperini, giornalista e conduttrice, Francesco Merli, medico, Nicolò Melli, giocatore di basket, e tanti altri che si stanno aggiungendo in queste ore.
Il rituale della Notte dei racconti resta però lo stesso: tutti sono invitati a registrare un audio breve di filastrocca, seguito dal proprio nome e Paese, e a inviarlo con Whatsapp al +393207681111 oppure via mail a laboratorio.rodari@comune.re.it. I racconti saranno trasmessi su www.reggionarra.it. E’ possibile inoltre compilare il form disponibile sul sito di Reggionarra per essere inseriti nella mappa dei narratori attivi di casa in casa.
Radio 3 parteciperà alla Notte dei racconti con collegamenti dalle case e con approfondimenti nella puntata di Fahrenheit.
La Notte dei Racconti “Sotto un tetto di storie” fa parte di “Inveceilcentoc’è”, calendario di iniziative che celebra i cento anni dalla nascita di Loris Malaguzzi e di Gianni Rodari.
La Notte dei Racconti è promossa da Comune di Reggio Emilia, Scuole e nidi d’infanzia – Istituzione del Comune di Reggio Emilia, Reggio Children, Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi, Officina educativa, Reggio Emilia città senza barriere, Farmacie comunali riunite, con la collaborazione della Casa delle storie. (24emilia.com)
Favola: "Il paese con l'esse davanti" di Gianni Rodari. Idea: chiamiamo "Svirus" il coronavirus
Avviato dalla Dirigente Nicoletta Montecchi della Direzione Didattica 2° Circolo di Domodossola un canale di Youtube, come forma nuova di comunicazione a distanza con gli alunni e le famiglie #permantenereilegami.
All'interno del Canale i video delle insegnanti con la lettura/racconto di alcune favole di Gianni Rodari tratte da "Favole al Telefono".
Per le classi del mio insegnamento ho scelto "Il paese con l'esse davanti". Ho proposto alla fine agli alunni di aggingere un "s" a "virus" e cambiargli nome in "svirus" per vincere la paura: lo chiameremo "svirus" e sarà subito disfatto!
Di seguito il testo della favola di Gianni Rodari:
"Il paese con l'esse davanti"
Giovannino Perdigiorno era un grande viaggiatore. Viaggia e viaggia, capitò nel paese con l'esse davanti.
- Ma che razza di paese è? - domandò a un cittadino che prendeva il fresco sotto un albero. Il cittadino, per tutta risposta, cavò di tasca un temperino e lo mostrò bene aperto sul palmo della mano. - Vede questo? - E un temperino. - Tutto sbagliato. Invece è uno «stemperino», cioè un temperino con l'esse davanti. Serve a far ricrescere le matite, quando sono consumate, ed è molto utile nelle scuole. - Magnifico, - disse Giovannino. - E poi? - Poi abbiamo lo «staccapanni». - Vorrà dire l'attaccapanni. - L’attaccapanni serve a ben poco, se non avete il cappotto da attaccarci. Col nostro «staccapanni» è tutto diverso. Lì non bisogna attaccarci niente, c'è già tutto attaccato. Se avete bisogno di un cappotto andate lì e lo staccate. Chi ha bisogno di una giacca, non deve mica andare a comprarla: passa dallo staccapanni e la stacca. C'è lo staccapanni d'estate e quello d'inverno, quello per uomo e quello per signora. Così si risparmiano tanti soldi. - Una vera bellezza. E poi? - Poi abbiamo la macchina «sfotografica», che invece di fare le fotografie fa le caricature, così si ride. Poi abbiamo lo «scannone». - Brr, che paura. - Tutt'altro. Lo «scannone» è il contrario del cannone, e serve per disfare la guerra. - E come funziona? - È facilissimo, può adoperarlo anche un bambino. Se c'è la guerra,
suoniamo la stromba, spariamo lo scannone e la guerra è subito disfatta. Che meraviglia il paese con l'esse davanti.
Dopo Filastrocche in cielo e in terra (1960), le Favole al telefono (1962) hanno costituito il secondo importante appuntamento di Rodari col grande pubblico infantile, sono entrate a pieno titolo nella scuola e nelle case dei bambini di tutto il mondo e hanno mostrato che la straordinaria capacità di invenzione dello scrittore poteva coniugarsi con l'osservazione della realtà contemporanea senza scadere mai nel moralismo e in una soffocante vocazione didattica; alcune «favole al telefono», d'altra parte, erano già state «collaudate» con successo sul «Corriere dei piccolissimi», inserto del «Corriere dei piccoli», e avevano portato alla ribalta personaggi destinati ad occupare ruoli da protagonisti nel ricchissimo universo rodariano, dalla minuscola Alice Cascherina a Giovannino Perdigiorno, imprevedibile viaggiatore in straordinari paesi. Anche l'invenzione della «cornice» è decisamente stimolante: il ragionier Bianchi, rappresentante di commercio degli anni Sessanta, che al telefono ogni sera raccontava alla sua bambina favole dagli esiti imprevedibili (magari oggi userebbe con altrettanta disinvoltura il «cellulare» o il fax), appartiene alla nostra vita quotidiana, può essere uno di noi ed è anche per questo che Favole al telefono sono un testo ormai classico, non conoscono il passare del tempo, conservano immutate le doti originali di eleganza, di ironia, di freschezza: i personaggi anticonformisti e gli eventi imprevisti, le dolcissime strade di cioccolato, i saporitissimi palazzi di gelato, i numeri paradossali e le domande assurde costituiscono i punti di forza di quella inesauribile capacità di invenzione che Gianni Rodari sapeva coniugare con la puntuale, seria e civile osservazione della realtà contemporanea (Einaudi Ragazzi).
All'interno del Canale i video delle insegnanti con la lettura/racconto di alcune favole di Gianni Rodari tratte da "Favole al Telefono".
Per le classi del mio insegnamento ho scelto "Il paese con l'esse davanti". Ho proposto alla fine agli alunni di aggingere un "s" a "virus" e cambiargli nome in "svirus" per vincere la paura: lo chiameremo "svirus" e sarà subito disfatto!
Di seguito il testo della favola di Gianni Rodari:
"Il paese con l'esse davanti"
Giovannino Perdigiorno era un grande viaggiatore. Viaggia e viaggia, capitò nel paese con l'esse davanti.
- Ma che razza di paese è? - domandò a un cittadino che prendeva il fresco sotto un albero. Il cittadino, per tutta risposta, cavò di tasca un temperino e lo mostrò bene aperto sul palmo della mano. - Vede questo? - E un temperino. - Tutto sbagliato. Invece è uno «stemperino», cioè un temperino con l'esse davanti. Serve a far ricrescere le matite, quando sono consumate, ed è molto utile nelle scuole. - Magnifico, - disse Giovannino. - E poi? - Poi abbiamo lo «staccapanni». - Vorrà dire l'attaccapanni. - L’attaccapanni serve a ben poco, se non avete il cappotto da attaccarci. Col nostro «staccapanni» è tutto diverso. Lì non bisogna attaccarci niente, c'è già tutto attaccato. Se avete bisogno di un cappotto andate lì e lo staccate. Chi ha bisogno di una giacca, non deve mica andare a comprarla: passa dallo staccapanni e la stacca. C'è lo staccapanni d'estate e quello d'inverno, quello per uomo e quello per signora. Così si risparmiano tanti soldi. - Una vera bellezza. E poi? - Poi abbiamo la macchina «sfotografica», che invece di fare le fotografie fa le caricature, così si ride. Poi abbiamo lo «scannone». - Brr, che paura. - Tutt'altro. Lo «scannone» è il contrario del cannone, e serve per disfare la guerra. - E come funziona? - È facilissimo, può adoperarlo anche un bambino. Se c'è la guerra,
suoniamo la stromba, spariamo lo scannone e la guerra è subito disfatta. Che meraviglia il paese con l'esse davanti.
Dopo Filastrocche in cielo e in terra (1960), le Favole al telefono (1962) hanno costituito il secondo importante appuntamento di Rodari col grande pubblico infantile, sono entrate a pieno titolo nella scuola e nelle case dei bambini di tutto il mondo e hanno mostrato che la straordinaria capacità di invenzione dello scrittore poteva coniugarsi con l'osservazione della realtà contemporanea senza scadere mai nel moralismo e in una soffocante vocazione didattica; alcune «favole al telefono», d'altra parte, erano già state «collaudate» con successo sul «Corriere dei piccolissimi», inserto del «Corriere dei piccoli», e avevano portato alla ribalta personaggi destinati ad occupare ruoli da protagonisti nel ricchissimo universo rodariano, dalla minuscola Alice Cascherina a Giovannino Perdigiorno, imprevedibile viaggiatore in straordinari paesi. Anche l'invenzione della «cornice» è decisamente stimolante: il ragionier Bianchi, rappresentante di commercio degli anni Sessanta, che al telefono ogni sera raccontava alla sua bambina favole dagli esiti imprevedibili (magari oggi userebbe con altrettanta disinvoltura il «cellulare» o il fax), appartiene alla nostra vita quotidiana, può essere uno di noi ed è anche per questo che Favole al telefono sono un testo ormai classico, non conoscono il passare del tempo, conservano immutate le doti originali di eleganza, di ironia, di freschezza: i personaggi anticonformisti e gli eventi imprevisti, le dolcissime strade di cioccolato, i saporitissimi palazzi di gelato, i numeri paradossali e le domande assurde costituiscono i punti di forza di quella inesauribile capacità di invenzione che Gianni Rodari sapeva coniugare con la puntuale, seria e civile osservazione della realtà contemporanea (Einaudi Ragazzi).
Azzolina, sicura proroga ritorno a scuola dopo 3 aprile
Sicuramente ci sarà una proroga: si andrà oltre la data del 3 aprile, l'obiettivo è garantire che gli studenti ritornino a scuola quando stra-certo e stra-sicuro che possono tornare salute è prioritaria". Così la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina a La vita in diretta. (ANSA).
Nuove sfide per la didattica a distanza #mantenerelegami
Da due settimane circa usiamo app, ci aggiorniamo, condividiamo e tanto altro ancora...! Come viviamo questo momento? Quali difficoltà?... Credo che da ogni strumento che usiamo possiamo trarne qualcosa di utile e pratico... per poter entrare nel punto di vista dell'altro... prendendo anche qualche spunto per essere creativi nel lungo periodo ed esperienziali e flessibili nel presente...
Da parte mia ho trovato utili tanti strumenti per gestire la comunicazione e tenere vivi i legami tra noi docenti.. Strumenti utili anche a favorire la dimensione comunitaria di appartenenza alla nostre scuole... Oggi, per l'emergenza, il rischio maggiore per tutti è quello del distanziamento sociale. Molti strumenti mi hanno aiutato anche a conoscere alcune iniziative utili alla formazione... Siamo di fronte a una nuove sfide. Quali linee guida condivise per la valutazione docenti? E' indispensabile la revisione e la semplificazione della progettazione attraverso proposte che permettano l'interazione e lo sviluppo di competenze trasversali... Una didattica inclusiva a vantaggio di ogni studente utilizzando strumenti diversi di comunicazione (quali?), sopratutto nei casi di difficoltà di accesso agli strumenti digitali... Il PEI resta per gli alunni con disabilità il punto di riferimento.. ma quali strumenti nuovi per gli alunni con disabilità?
Giuseppe Serrone
Filastrocca "Virus Corona" per i più piccoli e non solo
FILASTROCCA "Virus Corona"
"Coronavirus si chiama
ma nessuno lo ama.
Gli cambio nome: "virus corona"
e a casa seduto in poltrona
racconto parole
le lancio al sole
e spinte dal vento
sarò contento
farle arrivare
a tutti i bambini da salutare.
"Coronavirus si chiama
ma nessuno lo ama.
Gli cambio nome: "virus corona"
e a casa seduto in poltrona
racconto parole
le lancio al sole
e spinte dal vento
sarò contento
farle arrivare
a tutti i bambini da salutare.
Coronavirus. Ecco i kit per i libri animati da fare in casa (gratis). Ideati in Cina durante l'epidemia, sono disponibili anche in Italia i modelli per realizzare pop up educativi
di Alessandro Zaccuri - da Avvenire
L'esperienza è nata in Cina, durante la prima fase della pandemia da Covid-19 e ora è approdata in Italia grazie al gemellaggio tra il collezionista Guan Zhongping e la Fondazione Tancredi di Barolo – Musli (Museo della scuola e del libro e del libro per l'infanzia) di Torino. Una staffetta di solidarietà e creatività realizzata nel segno del pop up, la tecnica che dona profondità tridimensionale alle pagine dei libri. Gli elementi di base sono sempre gli stessi: carta, piegatura, forbici e colla.
Questa volta, però, si tratta di allestire piccoli album che permettono di intrappolare il virus in una scatola oppure di ripassare insieme le regole per evitare il contagio, dal rispetto della distanza di sicurezza fino al modo corretto di lavarsi le mani.
Il pop up della nuvola Olga - .
Tra le prime a rispondere è stata Nicoletta Costa, che per l'occasione ha inventato una nuova fiaba con protagonista la nuvola Olga, uno dei più noti tra i personaggi nati dalla fantasia dell'autrice. Preoccupata per quello che sta accadendo, Olga scende sulla terra e si rimpicciolisce fino a prendere le dimensioni di una mascherina e dare così il suo contributo. Ma l'invito non riguarda soltanto i professionisti. Anche i bambini possono mandare le loro proposte, sotto forma di un semplice disegno in bianco e nero. In attesa dell'ispirazione, ci sono i video tutorial che insegnano a trasformarsi, un passo dopo l'altro, in artisti del pop up.
(segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone)
Quando a dare esempio di lettura in emergenza Coronavirus sono i Dirigenti: un favola di Rodari per gli alunni... con tanto amore!
(Tratto da You Tube - Canale video)
L'autrice del video è l'Avv. Nicoletta Montecchi, Dirigente della Direzione Ditattica 2° Circolo di Domodossola, già Seconda Collaboratrice all'IC Don Borghi di Reggio Emilia e dal 2004 al 2014 Vicesindaco Comune Vezzano sul Crostolo (RE).
(foto di archivio tratta da canale YouTube comunreggioemilia)
Nuovo ciclo di webinar dedicati alla didattica digitale con partecipazione gratuita e attetato: 5 date dal 30 Marzo al 16 Aprile 2020
In vista del lungo periodo di chiusura delle scuole, la didattica a distanza diventa uno strumento di fondamentale importanza. Per questo ti proponiamo un nuovo ciclo di webinar dedicati alla didattica digitale a cura di Piero Gallo, autore Mondadori Education, esperto di informatica e dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale di Soleto (LE).
Il calendario
Lunedì 30 marzo, ore 15:00
>>> Didattica a distanza: questioni di metodo
Giovedì 2 aprile, ore 15:00
>>> Impariamo ad utilizzare alcuni strumenti utili e gratuiti per la progettazione di lezioni didattiche a distanza
Lunedì 6 aprile, ore 15:00
>>> La costruzione di materiali didattici da condividere con la classe
Giovedì 9 aprile, ore 15:00
>>> Come condividere con gli alunni i materiali utili per la didattica a distanza?
Giovedì 16 aprile, ore 15:00
>>> Come valutare il lavoro dei ragazzi quando la didattica è a distanza?
>>> Didattica a distanza: questioni di metodo
Giovedì 2 aprile, ore 15:00
>>> Impariamo ad utilizzare alcuni strumenti utili e gratuiti per la progettazione di lezioni didattiche a distanza
Lunedì 6 aprile, ore 15:00
>>> La costruzione di materiali didattici da condividere con la classe
Giovedì 9 aprile, ore 15:00
>>> Come condividere con gli alunni i materiali utili per la didattica a distanza?
Giovedì 16 aprile, ore 15:00
>>> Come valutare il lavoro dei ragazzi quando la didattica è a distanza?
La partecipazione ai webinar è gratuita e prevede il rilascio di un attestato valido per gli usi consentiti dalla Legge.
(fonte: Mondadori Education)
Musica / Dieci brani per vincere la paura
In un periodo così complicato per il nostro Paese e per tutto il
mondo, la musica svolge un ruolo fondamentale per scacciare la paura. A
volte basta una canzone per migliorare la giornata, per trovare
la forza di andare avanti, per guardare al sereno e credere che il
meglio arriverà presto. Anche in questi giorni tantissime persone hanno
scelto la musica per esprimere i propri sentimenti, le proprie
sensazioni e allontanare lo spettro della paura. Abbiamo scelto cinque
canzoni italiane e cinque straniere perfette per affrontare al meglio
questo momento. Dieci brani contro la paura per ascoltare, cantare a squarciagola e farsi forza:
- Fra le dieci canzoni propongo Non avere paura – Tommaso Paradiso
La altre canzoni
- Fra le dieci canzoni propongo Non avere paura – Tommaso Paradiso
La altre canzoni
- Futura – Lucio Dalla
- Canzone contro la paura – Brunori Sas
- Paura di niente – Jovanotti
- Niente Paura – Ligabue
- Pencil full of lead – Paolo Nutini
- Wake up everybody – Harold Melvin & The Blue Notes
- You can’t always get what you want – The Rolling Stones
- Everything's Not Lost – Coldplay
- It’s My Life – Bon Jovida
- (fonte: Skytg24 - segnalazione a cura di Giuseppe Serrone)
Webinar Gratuito Google classroom. La classe oltre la classe
Durata 40 minuti
Utilizzare la app di google per un supporto a distanza per la classe.
Sia che siate i possesso della versione edu o normale la app funziona e permette di attivare immediatamente “didattica a distanza”.
La App.:
Compito
Compito con quiz: uso dei moduli google per autovalutazione, potenziamento e valutazione
Utilizzare la app di google per un supporto a distanza per la classe.
Sia che siate i possesso della versione edu o normale la app funziona e permette di attivare immediatamente “didattica a distanza”.
La App.:
- Come funziona e dove si trova la app nella suite Google
- Come si creano i corsi
Compito
Compito con quiz: uso dei moduli google per autovalutazione, potenziamento e valutazione
Distribuire materiali.
Docente: Gian Marco Malagoli (Collaboratore UNIMORE e Docente scuola secondaria)
Docente: Gian Marco Malagoli (Collaboratore UNIMORE e Docente scuola secondaria)
Al termine del webinar si riceverà la registrazione ma non verrà emesso un attestato di frequenza.
PER ISCRIVERSI CLICCARE QUI.
Webinar gratuito Google Hangouts Meet Advanced: chat e meeting in un solo colpo. La Classe nella Rete
Durata 40 minuti
La app di Google, completamente gratuita, permette si creare con pochi click, un meeting con i propri alunni, condividendo non solo dialoghi, ma anche i contenuti dei diversi applicativi.
La App.:
La app di Google, completamente gratuita, permette si creare con pochi click, un meeting con i propri alunni, condividendo non solo dialoghi, ma anche i contenuti dei diversi applicativi.
La App.:
- Come funziona e dove si trova la app nella suite Google
- Come si attiva il gruppo di lavoro
- Come si attiva il collegamento e la condivisione
- Lavorare e condividere on line
- Le regole di lavoro
- Tutte le funzionalità
Al termine del webinar si riceverà la registrazione ma non verrà emesso un attestato di frequenza.
PER ISCRIVERSI CLICCARE QUI. cfiscuola.it
“Non ho mai parlato così tanto col mio prof”: in tempo di coronavirus scuola della relazione. Lettera. (Aggiungerei anche tra noi insegnati!)
(pubblicato in Orizzonte Scuola - Inviato da Giuseppe Adernò)
– La scuola nei giorni del coronavirus è una chiusa, ma è “scuola diversa” che, oltre a riscoprirsi “Comunità educante”, proprio perché limitata nelle attività didattiche, appare sempre più viva e dinamica, importante e indispensabile per la formazione degli studenti.
La scuola, infatti, non è l’edificio o l’aula, ma sono le persone che
ne fanno parte ed insieme collaborano perché “l’alunno cresca, diventi
uomo, apra i suoi occhi al vero e scopra la dimensione dei valori“.– La scuola nei giorni del coronavirus è una chiusa, ma è “scuola diversa” che, oltre a riscoprirsi “Comunità educante”, proprio perché limitata nelle attività didattiche, appare sempre più viva e dinamica, importante e indispensabile per la formazione degli studenti.
Il ben noto professore e scrittore Alessandro D’Avenia ha ribadito ancora che “la scuola è il luogo delle relazioni tra le persone, insegnanti e studenti, e queste proseguono, seppure mediate dai dispositivi elettronici”.
Le lezioni non hanno la scansione oraria al suono della campanella, ma sono attive e dinamiche, sollecitando un contatto diretto ed uno scambio di pensieri, idee e progetti.
Registrare tra gli studenti la “nostalgia della scuola” è un segno di alta qualità e consente di apprezzare e riconoscere alla scuola la significativa valenza sociale di crescita e di sviluppo armonico e integrale della persona umana, dello studente che si prepara ad essere cittadino ed ha bisogno di una guida.
La principale lezione da ricordare è che la scuola è molto di più dei “programmi”, sia quelli didattici sia quelli informatici. Le tecnologie vengono in soccorso ma non cancellano il contatto diretto e il ruolo dell’insegnante, anzi lo richiedono ancora di più, per avere un ascolto, una parola di senso e di fiducia, una direzione da sperimentare.
L’espressione “Professoresse ci mancate”, scritta su WhatsApp dal ragazzo che è spesso impreparato e distratto, oppure “Non ho mai parlato così tanto col mio prof” sono indicative di una profonda e vera relazione educativa che unisce il docente ai suoi alunni. WhatsApp, e You Tube, ecco i nuovi luoghi virtuali dove si possono condividere anche video di propria creazione, favorendo il contatto e lo scambio d’idee e progetti, mantenendo vivo il contatto e la relazione educativa.
E’ compito del docente “non dare il già pensato, ma insegnare a pensare” e quindi facilitare l’assimilazione dei contenuti che quando diventano “apprendimento” promuovono la modifica dei comportamenti e quindi del modo di pensare, di sentire e di agire, segni di una reale crescita culturale e umana.
Sono degne di lode e di condivisione le iniziative che sono state attivate in alcune scuole, particolarmente attente e vicine ai bisogni dei ragazzi, come la classroom “Sportello d’ascolto a distanza”, avviata presso il Liceo classico “Mario Cutelli” di Catania, realizzando un ambiente virtuale in cui gli alunni potranno incontrare i docenti e gli psicoterapeuti anche al fine di imparare a vivere in maniera positiva questa esperienza e superare i timori che ne derivano.
La relazione educativa è certamente un atto intenzionale che impegna sia il docente sia lo studente a percorrere insieme quest’avventura e guardare avanti in direzione della luce che appare lontana alla fine del tunnel.
Non ci sono ore mattutine o pomeridiane, né giorni di vacanza, si registra
costantemente un generoso scambio tra chi da e chi riceve nella convergenza della ricerca del miglior bene dei ragazzi. Anche il Ministro Lucia Azzolina ha molto apprezzato la creatività dei docenti che continuano professionalmente una significativa azione culturale e sociale che coinvolge anche le famiglie e ed entrambi i genitori, senza delega o compiti differenti.
Quel che si sta mettendo in campo, attraverso la didattica digitale a distanza, anche andando oltre gli orari di lavoro e i vincoli burocratici, non è per intrattenere i ragazzi bloccati forzatamente in casa; non è solo un ripasso, o un tenerli in esercizio, ma è un accompagnarli e guidarli in questa nuova esperienza che, solo se vissuta intensamente e proficuamente, avrà dei benefici e non solo vani ricordi.
Si studia la “scienza della vita”, come affrontare le difficoltà, si scopre il valore dell’attesa e della speranza, si comprende che la salute è un bene prezioso da tutelare e proteggere, si apprezzano la professionalità e la dedizione del Personale sanitario, si scopre il valore della solidarietà, dell’unità nazionale e del ben comune.
I ricchi e artistici servizi didattici offerti dalla Rai Scuola2020, i preziosi
documentari di storia, arte, cultura, scienze e lingue non sono un semplice
passatempo, ma dovrebbero essere accompagnate da un esercizio di compilazione di schede di verifica e di autovalutazione, sintetizzando: “Ho capito che… Ho imparato che… Prima non sapevo, adesso conosco e so che …..”
La rivoluzione provocata dal Coronavirus modifica i tempi e i luoghi, ridisegna lo scorrere delle giornate tra le pareti domestiche, riavvicina un po’ le generazioni, e facendo sorgere una nuova voglia di cura reciproca.
Più che sentirsi nella stessa barca, ci si vuole riconoscere tutti dalla stessa parte e non sono sufficienti i flash mob che si esprimono con le canzoni o il revival dello spirito nazionale, esponendo bandiere e disegni con arcobaleni, dimenticando forse che c’è gente che muore in solitudine, priva del conforto dei propri cari e della rituale cerimonia di commiato.
Quella che uscirà dall’emergenza sanitaria sarà una scuola diversa che oltre a riscoprirsi una comunità stretta da legami essenziali, non potrà continuare ad essere vista come un apparato burocratico di regole e norme.
La scuola sta dimostrando di essere capace di generare anticorpi preziosi non meno di quelli che ci sono mancati davanti alla nuova epidemia, perché sono molti i virus che s’incontrano lungo il sentiero della vita e non bastano le istruzioni da seguire o il chiudersi in se stessi per farvi fronte, #iorestoacasa, non scambiarsi baci e abbracci”
Occorre rivedere gli stili di relazione, superando le barriere del sospetto e della diffidenza e della paura. Nel messaggio esortativo per essere un vero educatore, Gesualdo Nosengo ha scritto: “Se tu rallenti, essi si perderanno; se ti scoraggi, essi si fiaccheranno; se ti siedi, essi si coricheranno; se tu dubiti, essi si disperderanno; se tu vai innanzi, essi ti supereranno; se tu doni la tua mano, essi ti daranno la vita” ed ha fortemente raccomandato a non rallentare, non scoraggiarsi, non dubitare.
Il messaggio di speranza: #celafaremo, dà fiducia per un cammino insieme,
consapevoli che “senza cultura ci mancano le parole, senza scuola vien meno la relazione”, mentre è proprio questa che dovremmo ricostruire e tessere con nuovi fili e rinnovato entusiasmo.
fonte: >>> Orizzonte Scuola
Didattica a distanza, attenzione al trattamento del dato personale (indirizzo di posta elettronica)
Didattica a distanza, rappresenta la risposta formativa della scuola
all’emergenza da Coronavirus. In alcuni casi gli insegnanti sono
costretti a trattare l’indirizzo di posta elettronica. E’ un dato
personale, quindi occorrono delle attenzioni, tenendo presente il GDPR
(2016/679), il decreto attuativo (101/18) e i pronunciamenti dl Garante
della Privacy.
Chi ha adottato il registro elettronico ha sicuramente meno problemi. Il primo è la familiarità tecnico-informatico con l’ambiente di lavoro. Segue la tutela legale nella gestione dei dati personali (famiglia, alunni). In altri termini il registro elettronico pur risultando uno strumento facoltativo (Cass. pen. Sez. V, Sent., (ud. 02-07-2019) 21-11-2019, n. 47241), ormai è perfettamente integrato nel sistema scolastico, in quanto l’avvio risale alla legge 135/12. Pertanto la gestione dei dati personali legati al registro elettronico è stata normalizzata (=istituzionalizzata) e le informazioni trattate risultano coerenti con le finalità della scuola, che comportano l’ovvia minimalizzazione del dato, rendendolo pertinente e adeguato.
Invece, la decisione di adottare strumenti alternativi o sostitutivi al registro elettronico per attuare la didattica a distanza, pone alcuni problemi sulla gestione degli indirizzi elettronici. I molti casi questi sono richiesti ai genitori per attivare la classe virtuale.
La domanda iniziale è la seguente: l’indirizzo di posta elettronica è un dato personale? La risposta è affermativa. Si legge, infatti sul sito del Garante della Privacy, facendo riferimento a un suo pronunciamento del 25 giugno 2002 “L´indirizzo di posta elettronica dell´interessato costituisce un suo dato personale. La raccolta e l´utilizzazione da parte di terzi (nella specie, al fine dell´invio di newsletter) costituisce quindi trattamento di dati personali ai sensi della normativa posta a tutela della riservatezza.
Il GDPR (Regolamento europeo per il trattamento dei dati personali) e il conseguente decreto attuativo sono molto chiari.
Ribadiscono quello che già era previsto dal D.Lvo196/03. Ogni trattamento di dati personali richiede sempre il consenso esplicito del diretto interessato. Si legge infatti all’art. 9″ È vietato trattare dati personali che rivelino l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale, nonché trattare dati genetici, dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all’orientamento sessuale della persona”. Questi divieti decadono, se “l’interessato ha prestato il proprio consenso esplicito al trattamento di tali dati personali per una o più finalità specifiche”Per essere valido il consenso deve avere queste caratteristiche:
1) inequivocabile, espresso in modo esplicito, ma anche implicito purché sia chiara l’intenzione del diretto interessato;
2) libero non imposto o estorto anche con raggiri linguistici;
3) specifico riferito a determinate finalità per il quale si chiede;
4) informato rimanda al principio della trasparenza che richiede chiarezza nelle finalità e modalità del trattamento
Seguono poi la verificabilità e la revocabilità del consenso che non richiedono particolari spiegazioni.
Tutti questi elementi rendono problematica l’attivazione di classi virtuali a latere o sostitutive il registro elettronico: Prima questione. L’apertura di un ambiente virtuale è un’operazione che può configurarsi come un’operazione privata o pubblica. Se questa è compiuta senza un’autorizzazione istituzionale, allora il docente in quel momento ha un profilo privato. In altri termini la richiesta dell’email al genitore può configurarsi come un’azione arbitraria se non collegata alla sua funzione istituzionale.
Considerando l’emergenza della situazione attuale, la soluzione è semplice. E’ sufficiente che il Dirigente scolastico comunichi per iscritto e poi pubblichi sul sito della scuola una circolare. In essa si comunica l’avvio della didattica a distanza, da parte dei docenti dell’istituto con l’utilizzo di determinati servizi che richiedono l’uso di indirizzi di posta elettronica. Meglio essere chiari, anche in presenza di più opzioni.
In questo modo le iniziative e le conseguenti richieste sono autorizzate dal Rappresentante legale dell’Istituto, assumendo il carattere istituzionale e quindi di perseguimento delle finalità formative della scuola.
Seconda questione. L’autorizzazione non è sufficiente. E’ necessario il consenso esplicito, libero, informato e inequivocabile del genitore al trattamento del dato personale. Questo sempre va fatto dalla scuola primaria alla secondaria, in quanto quasi tutti gli studenti sono minorenni. Il caso specifico non rientra in quello previsto dal GDPR (art. 8) e dal Decreto attuativo 101/18 (art.6). Quest’ultimo prevede che può essere il quattordicenne (decisione italiana) a gestire personalmente il consenso richiesto dalle società dei servizi dell’informazione (realtà diverse da quelle scolastiche)
Anche in questo caso la soluzione è di facile praticabilità: richiedere ai genitori un preventivo consenso scritto all’uso dell’indirizzo di posta elettronica finalizzato, al proseguimento delle attività didattiche online.
Soluzioni semplici a problemi vecchi e nuovi. Meglio essere accorti che poi trovarsi a rispondere di possibili illeciti davanti al Garante per la Privacy…
fonte: corriereuniv.it
Chi ha adottato il registro elettronico ha sicuramente meno problemi. Il primo è la familiarità tecnico-informatico con l’ambiente di lavoro. Segue la tutela legale nella gestione dei dati personali (famiglia, alunni). In altri termini il registro elettronico pur risultando uno strumento facoltativo (Cass. pen. Sez. V, Sent., (ud. 02-07-2019) 21-11-2019, n. 47241), ormai è perfettamente integrato nel sistema scolastico, in quanto l’avvio risale alla legge 135/12. Pertanto la gestione dei dati personali legati al registro elettronico è stata normalizzata (=istituzionalizzata) e le informazioni trattate risultano coerenti con le finalità della scuola, che comportano l’ovvia minimalizzazione del dato, rendendolo pertinente e adeguato.
Invece, la decisione di adottare strumenti alternativi o sostitutivi al registro elettronico per attuare la didattica a distanza, pone alcuni problemi sulla gestione degli indirizzi elettronici. I molti casi questi sono richiesti ai genitori per attivare la classe virtuale.
La domanda iniziale è la seguente: l’indirizzo di posta elettronica è un dato personale? La risposta è affermativa. Si legge, infatti sul sito del Garante della Privacy, facendo riferimento a un suo pronunciamento del 25 giugno 2002 “L´indirizzo di posta elettronica dell´interessato costituisce un suo dato personale. La raccolta e l´utilizzazione da parte di terzi (nella specie, al fine dell´invio di newsletter) costituisce quindi trattamento di dati personali ai sensi della normativa posta a tutela della riservatezza.
Il GDPR (Regolamento europeo per il trattamento dei dati personali) e il conseguente decreto attuativo sono molto chiari.
Ribadiscono quello che già era previsto dal D.Lvo196/03. Ogni trattamento di dati personali richiede sempre il consenso esplicito del diretto interessato. Si legge infatti all’art. 9″ È vietato trattare dati personali che rivelino l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale, nonché trattare dati genetici, dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all’orientamento sessuale della persona”. Questi divieti decadono, se “l’interessato ha prestato il proprio consenso esplicito al trattamento di tali dati personali per una o più finalità specifiche”Per essere valido il consenso deve avere queste caratteristiche:
1) inequivocabile, espresso in modo esplicito, ma anche implicito purché sia chiara l’intenzione del diretto interessato;
2) libero non imposto o estorto anche con raggiri linguistici;
3) specifico riferito a determinate finalità per il quale si chiede;
4) informato rimanda al principio della trasparenza che richiede chiarezza nelle finalità e modalità del trattamento
Seguono poi la verificabilità e la revocabilità del consenso che non richiedono particolari spiegazioni.
Tutti questi elementi rendono problematica l’attivazione di classi virtuali a latere o sostitutive il registro elettronico: Prima questione. L’apertura di un ambiente virtuale è un’operazione che può configurarsi come un’operazione privata o pubblica. Se questa è compiuta senza un’autorizzazione istituzionale, allora il docente in quel momento ha un profilo privato. In altri termini la richiesta dell’email al genitore può configurarsi come un’azione arbitraria se non collegata alla sua funzione istituzionale.
Considerando l’emergenza della situazione attuale, la soluzione è semplice. E’ sufficiente che il Dirigente scolastico comunichi per iscritto e poi pubblichi sul sito della scuola una circolare. In essa si comunica l’avvio della didattica a distanza, da parte dei docenti dell’istituto con l’utilizzo di determinati servizi che richiedono l’uso di indirizzi di posta elettronica. Meglio essere chiari, anche in presenza di più opzioni.
In questo modo le iniziative e le conseguenti richieste sono autorizzate dal Rappresentante legale dell’Istituto, assumendo il carattere istituzionale e quindi di perseguimento delle finalità formative della scuola.
Seconda questione. L’autorizzazione non è sufficiente. E’ necessario il consenso esplicito, libero, informato e inequivocabile del genitore al trattamento del dato personale. Questo sempre va fatto dalla scuola primaria alla secondaria, in quanto quasi tutti gli studenti sono minorenni. Il caso specifico non rientra in quello previsto dal GDPR (art. 8) e dal Decreto attuativo 101/18 (art.6). Quest’ultimo prevede che può essere il quattordicenne (decisione italiana) a gestire personalmente il consenso richiesto dalle società dei servizi dell’informazione (realtà diverse da quelle scolastiche)
Anche in questo caso la soluzione è di facile praticabilità: richiedere ai genitori un preventivo consenso scritto all’uso dell’indirizzo di posta elettronica finalizzato, al proseguimento delle attività didattiche online.
Soluzioni semplici a problemi vecchi e nuovi. Meglio essere accorti che poi trovarsi a rispondere di possibili illeciti davanti al Garante per la Privacy…
fonte: corriereuniv.it
Solidarietà Digitale in collaborazione con Amazon ha deciso di organizzare tre nuovi webinar gratuiti principalmente riservati agli insegnanti di tutti gli Istituti scolastici italiani: 19 e 26 Marzo e 2 Aprile 2020. Scratch, ragazze e tecnologia e Intelligenza Artificiale sono i nuovi macro temi che verranno trattati
Dopo il grande successo del webinar di venerdì 13
marzo 2020 quando, connessi online, si sono trovati collegati
contemporaneamente da ogni parte di Italia quasi 900 utenti, Codemotion
in collaborazione con Amazon ha deciso di organizzare tre nuovi webinar
gratuiti principalmente riservati agli insegnanti di tutti gli Istituti
scolastici italiani. Scratch, ragazze e tecnologia e Intelligenza Artificiale sono i nuovi macro temi che verranno trattati durante i tre nuovi appuntamenti, in calendario ogni giovedì a partire dal 19 marzo alle ore 11.00.
Della durata totale di un’ora e trenta, i corsi online rientrano nell’iniziativa di Solidarietà digitale del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione
e verteranno su suggerimenti pratici, attività hands-on, casi d'uso e
case history per aumentare l’interesse e il coinvolgimento dei propri
studenti in modo creativo e alla portata degli insegnanti di tutte le
materie. L’obiettivo è di avvicinare gli studenti alle materie STEAM (acronimo inglese per Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, alle quali Codemotion aggiunge anche la “A” di arte).
Il calendario dei prossimi webinar:
19 Marzo ore 11:00La
Grande Bellezza di Scratch: alla scoperta delle potenzialità di questo
strumento educativo utilizzato da 52 milioni di utenti nel mondo.
A cura di Adriano Parracciani, R&S EdTech in Codemotion
Per iscriversi: https://extra.codemotion.com/webinar-amazon-scratch/
A cura di Adriano Parracciani, R&S EdTech in Codemotion
Per iscriversi: https://extra.codemotion.com/webinar-amazon-scratch/
26 Marzo ore 11:00La tecnologia è
solo per maschi? Idee ed esperienze pratiche per favorire la
partecipazione delle ragazze in percorsi didattici e professionali in
ambito STEAM.
A cura di Massimo Avvisati, Head of EdTech R&D di Codemotion
Per iscriversi: https://extra.codemotion.com/webinar-amazon-tecnologia/
A cura di Massimo Avvisati, Head of EdTech R&D di Codemotion
Per iscriversi: https://extra.codemotion.com/webinar-amazon-tecnologia/
02 Aprile ore 11:00L'Intelligenza
Artificiale è Intelligente? Esploriamo la nebulosa della IA, fatta di
Filosofia, di Storia, di Tecnologia, per provare a capirne i concetti
chiave, sfatare alcuni miti ed imparare ad interpretare il futuro che
aspetta i nostri studenti.
A cura di Adriano Parracciani, R&S EdTech in Codemotion
Per iscriversi: https://extra.codemotion.com/webinar-amazon-ai/
A cura di Adriano Parracciani, R&S EdTech in Codemotion
Per iscriversi: https://extra.codemotion.com/webinar-amazon-ai/
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito del Governo: https://solidarietadigitale.agid.gov.it/#/
Didattica online... iniziativa di Formazione gratuita nel VCO per insegnanti e genitori. Una voce dal territorio
(video a cura del Dottor Boschini - Preside dell'IC Verbania Intra)
Il contributo è visibile online dalla pagina web Edu Smart
Una iniziativa della Fondazione Comunitaria del VCO in collaborazione Ufficio Scolastico del VCO (Ambito Territoriale del VCO - Ufficio IX)
Interessante proposta EDUsmart, una iniziativa di formazione gratuita on line per gli insegnanti del Vco e guida tecnica per i genitori sulla didattica a distanza con un sito creato da TechSoup.
La formazione è stata dedicata alle piattaforme suggerite dal Ministero dell’Istruzione, G suite for Education e Office 365 for Education. La formazione, che prevede la possibilità per genitori ed insegnanti di dialogare con operatori per la soluzione di problemi, è stata organizzata dall’Ufficio Scolastico del VCO grazie all’interessamento e sostegno della Fondazione Comunitaria Vco.
EDUsmart ha iniziato la formazione on line Lunedì 16 Marzo concludendola oggi 17 Marzo 2020, con due webinar rivolti a insegnanti delle scuole statali e paritarie del Vco e a genitori. Il sito è on line, per iscriversi edusmart.it/vco.
Durante i webinar sono state effettuate dimostrazioni pratiche degli strumenti e delle funzionalità e suggerimenti utili di utilizzo. Dopo i webinar i partecipanti saranno in grado di creare lezioni online, assegnare compiti ed interagire con i loro studenti da remoto. Per gli insegnanti un prezioso supporto online, quello offerto da EDUSmart per accompagnare nell’implementazione degli strumenti digitali e rispondere alle domande e supportarli nell’uso pratico di nuovi strumenti.
Per rispondere all'emergenza attuale i Webinar formativi pratici EDU smart sono un prezioso percorso di formazione online.
(a cura di Giuseppe Serrone)
Buone prassi per contrastare il Coronavirus, una video lezione realizzata da studenti per gli studenti. Video realizzato da Marina Piazza, coordinatrice dell’indirizzo socio-sanitario dell’Istituto “Dalla Chiesa – Spinelli” di Omegna (VCO) con modalità “didattica a distanza”
Buone prassi per contrastare il Coronavirus, video realizzato da Marina
Piazza, coordinatrice dell’indirizzo socio-sanitario dell’Istituto
“Dalla Chiesa – Spinelli” di Omegna (VCO) con modalità “didattica a
distanza”, insieme ad un gruppo di studenti dell’indirizzo
socio-sanitario per promuovere, in modo scientificamente serio, ma
simpatico, le buone prassi al tempo del corona virus.
(fonte: orizzontescuola.it)
Ecco il link: >>> https://www.facebook.com/OrizzonteScuola.it/videos/294949051468559/
(fonte: orizzontescuola.it)
Ecco il link: >>> https://www.facebook.com/OrizzonteScuola.it/videos/294949051468559/
Webinar - HUB Scuola: le classi digitali e le piattaforme per esercitarsi online e offline
Le classi digitali sono uno strumento pensato per affiancare la didattica tradizionale mettendo a disposizione di docenti e studenti un ambiente online condiviso. Nel corso di questo webinar vedremo come creare in HUB Scuola le classi digitali e daremo alcuni consigli pratici su come poterle utilizzare al meglio. Scopriremo anche le altre funzionalità messe a disposizione di docenti e studenti in HUB Scuola: HUB Test con cui è possibile creare esercizi o selezionarli da un ampio database di domande; Test Generator è uno strumento che permette di avere offline tutte le funzionalità di HUB Test per la singola materia di insegnamento; HUB INVALSI è la piattaforma di allenamento per le prove ufficiali INVALSI.
Linee guida per la didattica a distanza con Argo
Un manuale facile da consultare che racchiude le possibilità che offrono gli strumenti Argo per la didattica a distanza
Linee guida per la didattica a distanza con Argo
Dida-Labs: didattica a distanza e inclusione | Webinar
Trasmesso dal vivo in streaming il 10 mar 2020
Insieme
a Dario Ianes e Sofia Cramerotti parleremo di come promuovere ed
attuare una didattica a distanza che sia realmente inclusiva.
Scopriremo anche la piattaforma gratuita Dida-Labs con oltre 400 attività multimediali interattive create dagli esperti di Erickson per rafforzare e potenziare le capacità di ogni alunno.
Scopriremo anche la piattaforma gratuita Dida-Labs con oltre 400 attività multimediali interattive create dagli esperti di Erickson per rafforzare e potenziare le capacità di ogni alunno.
fonte: Edizioni Centro Studi Erickson
“La caramella istruttiva” di Gianni Rodari... Quando imparare è facile
La caramella istruttiva
Ascolta la favola
Sul pianete Bih non ci sono libri. La scienza si vende e si consuma in bottiglie.
La storia è un liquido rosso che sembra
granatina, la geografia un liquido verde menta, la grammatica incolore e
ha il sapore dell’acqua minerale. Non ci sono scuole, si studia a casa.
Ogni mattina i bambini, secondo l’età, debbono mandar giù un bicchiere
di storia, qualche cucchiaiata di aritmetica e così via.
Ci crederete? Fanno i capricci lo stesso.
– Su, da bravo, – dice la mamma, – non sai quanto è buona la zoologia. È dolce, dolcissima.
Domandalo alla Carolina – (che è il robot elettronico di servizio).
La Carolina, generosamente, si offre di
assaggiare per prima il contenuto della bottiglia. Se ne versa un dito
nel bicchiere, lo beve, fa schioccare la lingua: – Uh, se è buona –
esclama, e subito comincia a recitare la zoologia: – “La mucca è un
quadrupede ruminante, si nutre di erba e ci dà il latte con la
cioccolata.”
– Hai visto? – domanda la mamma trionfante.
Lo scolaretto nicchia. Sospetta ancora che non si tratti di zoologia, ma di olio di fegato di merluzzo.
Poi si rassegna, chiude gli occhi e trangugia la sua lezione tutta in una volta. Applausi.
Ci sono, si capisce, anche scolaretti
diligenti e studiosi: anzi golosi. Si alzano di notte a rubare la
storia-granatina, e leccano fin l’ultima goccia dal bicchiere. Diventano
sapientissimi.
Per i bambini dell’asilo ci sono delle
caramelle istruttive: hanno il gusto di fragola, dell’ananas, del
ratafià, e contengono alcune facili poesie, i nomi dei giorni della
settimana, la numerazione fino a dieci.
Un mio amico cosmonauta mi ha portato
per ricordo una di quelle caramelle. L’ho data al mio bambino, ed esso
ha cominciato subito a recitare una buffa filastrocca nella lingua del
pianeta Bih, che diceva pressapoco:
“anta anta pero pero
penta pinta pim però“,
penta pinta pim però“,
e io non ci ho capito niente.
(da “Favole al telefono” di Gianni Rodari - in tutto scuola.com)
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E’ assolutamente possibile farlo. Ci vuole solo pazienza. Tanta. Ma questo tempo speso è ben ripagato dal fatto che così si formano bambini felici e sicuri di se.
Molto spesso accade che noi genitori siamo pressanti e mostriamo rabbia e delusione quando i figli non riescono a raggiungere i risultati sperati, il più delle volte è perché vorremo per i figli il futuro che avremo voluto per noi.
Bambini e ragazzi spaventati hanno alle spalle molto spesso genitori restii e altrettanto impauriti.
Ma questo non è giusto, perché un figlio è un individuo separato da noi!
I cuccioli, e anche i bambini lo sono, hanno geneticamente la propensione alla scoperta; la curiosità è la molla che li spinge alla conoscenza.
Dobbiamo saperla dirigerla bene. Compito fondamentale dei genitori è quello di aprirsi, con stupore, alle cose nuove, così che anche i figli possano utilizzare lo stesso metodo per apprendere.
Il cervello nei primi anni di vita è una spugna assorbente.
Quindi, avere spesso e volentieri un buon libro sotto il braccio o sotto gli occhi, è insegnare loro che la lettura è un’amica fidata e silenziosa che permette di passare un tempo di qualità.
Non dimentichiamoci che poi la scuola, non sono solo compiti, voti e materie, ma è anche una fonte di amicizie e di legami che possono durare tutta la vita.
Buon lavoro! (Fonte Blog psicologiaecaffe)
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Il palazzo di gelato - Favola di Rodari per bambini (video)
Favola di Gianni Rodari Il palazzo di
gelato: si avvera il sogno di tutti i bambini, ma non solo, nella piazza
Maggiore di Bologna fanno un palazzo di gelato! Avete capito bene! di
gelato, con il tetto di panna montata, il fumo dei comignoli di zucchero
filato, i comignoli di frutta candita e tutto il resto era di gelato!
Una vera festa per tutti i golosi. L'immaginazione di Rodari non ha
proprio limiti.
Per questa videolettura gli autori hanno scelto le illustrazioni di Anna Curti per EmmeEdizioni.
Dedicato a tutti i golosi, buon ascolto e buona visione! (fonte: Racconti in soffitta)
Per questa videolettura gli autori hanno scelto le illustrazioni di Anna Curti per EmmeEdizioni.
Dedicato a tutti i golosi, buon ascolto e buona visione! (fonte: Racconti in soffitta)
Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Storia dell'Arte e Religioni / Tra santi e dottori: la peste e i suoi simboli
di Valentina Marano
Il pellegrino che non temeva il contagio
Un uomo col bastone, accompagnato da un cane, che indica una ferita sulla sua coscia: forse un viandante che si è infortunato durante una passeggiata? Se così fosse, sarebbe poco probabile trovarlo ritratto in numerosi dipinti dal XV secolo in avanti. Invece è figura ricorrente, sia in polittici e sacre conversazioni, sia in dipinti di cui è il soggetto principale.
Si tratta di San Rocco, al secolo Rocco di Montpellier, vissuto nel XIV secolo.
Effettivamente una connessione con i viandanti c’è: la leggenda vuole che, persi entrambi i genitori, Rocco decida di intraprendere un pellegrinaggio da Montpellier a Roma. Il bastone e il mantello, dunque, sono gli attributi che lo identificano subito come pellegrino. A volte il concetto viene rafforzato dalla presenza di una conchiglia: in origine simbolo del pellegrinaggio a Santiago de Compostela, divenne in seguito simbolo del pellegrinaggio tout court.
Lungo il cammino per Roma, sosta in diversi paesi emiliano-romagnoli per prestare assistenza ai malati di peste, operandoguarigioni miracolose. Dopo aver incontrato il papa Urbano V, che ha appena ricondotto la corte papale a Roma da Avignone, riprende la via del nord dove, all’altezza di Piacenza, scopre di aver a sua volta contratto la peste. Qui, onde evitare di contagiare altre persone, si ritira in “isolamento volontario”, diremmo oggi, in un bosco. Ecco dunque perché il santo indica la ferita sulla coscia: si tratta del cosiddetto bubbone, sintomo inconfondibile della malattia che in due terzi dei casi si manifesta proprio in quest’area del corpo. Si tratta della tumefazione di uno dei principali gangli del sistema linfatico, a causa della proliferazione dei bacilli del morbo al suo interno.
Non avendo potuto fare grandi scorte di cibo, e debilitato dalla malattia, San Rocco sembrerebbe destinato a morire rapidamente di stenti. Ma viene aiutato dall’intervento divino: ecco entrare in scena il cane con cui viene sempre raffigurato, che gli porta ogni giorno un tozzo di pane. A volte è presente anche un angelo, che secondo alcune versioni della leggenda indica a Rocco una sorgente d’acqua e secondo altre risana il bubbone.
Francisco Ribalta, San Rocco, 1600/1610. Valencia, Museo di Belle Arti (Wikimedia Commons), Bartolomeo Vivarini, San Rocco e l’angelo, 1480. Tempera e oro su tavola, 142,1 x 65,5 cm Venezia, Chiesa di Sant’Eufemia (Wikimedia Commons)
Nonostante queste limitate misure terapeutiche, grazie forse anche alla giovane età e alla mancanza di patologie pregresse, Rocco guarisce e riprende il viaggio per tornare a casa. Sull’ultima parte della sua vita le notizie si fanno molto incerte: si sa che venne incarcerato come persona sospetta a Voghera, dopodiché secondo alcune tradizioni la morte avvenne qui, secondo altre a Montpellier.
Sta di fatto che proprio da Voghera prende avvio il culto del santo, la cui celebrazione è attestata già in uno statuto comunale di fine Trecento. Nel 1485, dopo alterne vicende, la maggior parte dei suoi resti furono portati nella chiesa di San Rocco a Venezia, dove si trovano tutt’oggi.
La peste dipinta
Proprio in questa chiesa si trova quella che viene ritenuta una delle prime rappresentazioni della peste nella pittura veneta: la grande tela di Tintoretto San Rocco risana gli appestati.
Jacopo Robusti detto Tintoretto, San Rocco risana gli appestati, 1549. Olio su tela, 304×673 cm. Venezia, Chiesa di San Rocco (Wikimedia Commons)
Nel dipinto, tutti gli elementi strutturali (composizione a x, ambientazione notturna con fasci di luce convergenti, schema prospettico del pavimento) convogliano l’attenzione sulla figura centrale del santo, ben identificabile non solo per l’aureola ma anche per gli attributi che ormai ben conosciamo: il mantello e il cane.
Ciascun personaggio è colto in un diverso stato di prostrazione: Tintoretto concepisce la scena come un catalogo di pose in cui sperimentare virtuosismi e arditezze, come le figure in scorcio del cadavere deposto nel corridoio di sinistra e del malato in primo piano a destra.
Le donne presenti, tra cui le due che entrano da entrambi i lati come uscissero da quinte teatrali, sono probabilmenteprostitute che, in occasione delle epidemie, venivano assoldate per l’assistenza ai malati.
I bubboni tipici della peste, ben evidenti su gambe e braccia degli appestati, ci informano che l’ambiente raffigurato è quello di un lazzaretto, cioè un ospedale concepito per l’isolamento di persone affette da malattie contagiose. Essendo Venezia unporto aperto, che basava la sua ricchezza proprio sulla fecondità degli scambi commerciali con altre città e altri stati, le autorità locali aumentarono progressivamente le misure atte a contrastare le ondate di epidemie che ciclicamente la colpivano, istituendo appunto apposite strutture di cura e organi di controllo.
Presidi anticontaminazione e preghiere
Tra questi c’erano anche i cosiddetti medici della peste, che dal Seicento acquisirono una specifica iconografia molto ben riconoscibile grazie all’invenzione, alla fine del XVI secolo, di un caratteristico abito a cura del medico francese Charles de Lorme. La sua divisa si diffuse infatti in tutta Europa, durante le ondate di pestilenze, tra i dottori che dovevano visitare gli appestati.
Secondo le poche conoscenze scientifiche e le molte credenze popolari, una copertura quasi completa limitava l’esposizione al contagio. Anche a Venezia l’abito divenne presto popolare, tanto da diventare addirittura un personaggio dellaCommedia dell’Arte.
Paul Furst, Il dottor Schnabel (medico della peste nel XVII secolo a Roma). Pubblicato in Die Karikatur und Satire in der Medizin: mediko-kunsthistorische Studie (1921) (Wikimedia Commons)
L’abito constava di una tunica di tela cerata, molto lunga e coprente. La divisa era completata da guanti, scarpe ecappello. I medici indossavano poi una maschera dal naso estremamente pronunciato, simile a un becco: si pensava fungesse da filtro, essendo riempito di materiali imbevuti di profumi, aceto e presunti disinfettanti. Si credeva infatti che il potere contagioso della malattia risiedesse negli odori. Le lenti di vetro dovevano proteggere gli occhi dai miasmi. Con labacchetta il medico poteva visitare i malati senza entrarvi in contatto diretto.
Una delle epidemie più devastanti per Venezia si sviluppò in due ondate, nel 1575 e nel 1630. Al termine della seconda, comeex voto alla Madonna per la grazia ricevuta, il doge Francesco Erizzo fece costruire la Basilica di Santa Maria della Salute, su progetto dell’architetto Baldassarre Longhena.
Baldassarre Longhena, Basilica di Santa Maria della Salute, 1687. Venezia (Wikimedia Commons)
È singolare come queste tradizioni parlino ancora forte e chiaro al nostro presente: per esorcizzare la paura del Coronavirus, la sera del martedì grasso (25 febbraio) a Venezia si è svolta una processione di maschere di medici della peste, mentre domenica 1 marzo il patriarca di Venezia ha affidato la salvezza della città all’intercessione della Madonna, celebrandomessa in una Basilica della Salute semideserta.
È singolare come queste tradizioni parlino ancora forte e chiaro al nostro presente: per esorcizzare la paura del Coronavirus, la sera del martedì grasso (25 febbraio) a Venezia si è svolta una processione di maschere di medici della peste, mentre domenica 1 marzo il patriarca di Venezia ha affidato la salvezza della città all’intercessione della Madonna, celebrandomessa in una Basilica della Salute semideserta.
fonte: https://aulalettere.scuola.zanichelli.it/come-te-lo-spiego/tra-santi-e-dottori-la-peste-e-i-suoi-simboli/
Didattica a distanza alla Primaria non solo mera trasmissione di compiti ed esercitazioni
L’ultima nota del Ministero
in relazione alla didattica a distanza consiglia di evitare,
soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed
esercitazioni, ma di accompagnarla da una qualche forma di azione
didattica o anche semplicemente di contatto a distanza.
Inoltre – scrive il Ministero – va esercitata una necessaria attività di programmazione, al fine di evitare sovrapposizioni tra l’erogazione a distanza, nella forma delle “classi virtuali”, tra le diverse discipline e d evitare sovrapposizioni.
Il Ministero ricorda, soprattutto per i bambini della scuola di infanzia, come il periodo sia particolarmente difficile perché viene a mancare la dimensione di relazione e il gruppo classe. Di conseguenza anche le più semplici forme di contatto sono da raccomandare vivamente.
fonte: orizzontescuola.it
Inoltre – scrive il Ministero – va esercitata una necessaria attività di programmazione, al fine di evitare sovrapposizioni tra l’erogazione a distanza, nella forma delle “classi virtuali”, tra le diverse discipline e d evitare sovrapposizioni.
Il Ministero ricorda, soprattutto per i bambini della scuola di infanzia, come il periodo sia particolarmente difficile perché viene a mancare la dimensione di relazione e il gruppo classe. Di conseguenza anche le più semplici forme di contatto sono da raccomandare vivamente.
fonte: orizzontescuola.it
Coronavirus le azioni in campo per la scuola / 13 Marzo 2020
"Molte sono le questioni che in questi giorni di emergenza stiamo
affrontando sul versante scuola, non sempre le soluzioni sono immediate
anche perché come ben sapete, la situazione è in continua evoluzione".
Lo scrive il sottosegretario alla scuola Peppe De Cristofaro su Facebook
che informa su tutte le maggiori tematiche su cui il Miur è al lavoro.
DIDATTICA A DISTANZA: tutte le scuole che hanno segnalazioni di studenti senza mezzi e strumenti adeguati per partecipare alla didattica a distanza possono richiederli a supportoscuole@istruzione.it Grazie alla collaborazione di tante aziende e alla protezione civile il Ministero è in grado di provvedere. E' inoltre già partito a cura degli Usr il monitoraggio sulla didattica a distanza di tutte le scuole d'Italia per verificare le modalità più frequentemente utilizzate, la diffusione sul territorio e la partecipazione di docenti e studenti.
CARTA DOCENTI: la Ministra Azzolina ha esteso sino al 31 marzo la possibilità di acquistare software e hardware necessari alla didattica a distanza come scanner, webcam, microfoni, ecc.
CONCORSI: stiamo continuando a lavorare per quanto possibile alla redazione dei bandi. La riunione del Cspi per i pareri è stata rinviata a data da destinarsi.
CORSI SPECIALIZZAZIONE SOSTEGNO: il ministro Manfredi ha firmato il decreto che sposta al prossimo 18/19 maggio le prove selettive per i corsi di specializzazione per il sostegno.
EDILIZIA SCOLASTICA: ripartiti i fondi alle regioni per la programmazione unica nazionale. (ANSA).
DIDATTICA A DISTANZA: tutte le scuole che hanno segnalazioni di studenti senza mezzi e strumenti adeguati per partecipare alla didattica a distanza possono richiederli a supportoscuole@istruzione.it Grazie alla collaborazione di tante aziende e alla protezione civile il Ministero è in grado di provvedere. E' inoltre già partito a cura degli Usr il monitoraggio sulla didattica a distanza di tutte le scuole d'Italia per verificare le modalità più frequentemente utilizzate, la diffusione sul territorio e la partecipazione di docenti e studenti.
CARTA DOCENTI: la Ministra Azzolina ha esteso sino al 31 marzo la possibilità di acquistare software e hardware necessari alla didattica a distanza come scanner, webcam, microfoni, ecc.
CONCORSI: stiamo continuando a lavorare per quanto possibile alla redazione dei bandi. La riunione del Cspi per i pareri è stata rinviata a data da destinarsi.
CORSI SPECIALIZZAZIONE SOSTEGNO: il ministro Manfredi ha firmato il decreto che sposta al prossimo 18/19 maggio le prove selettive per i corsi di specializzazione per il sostegno.
EDILIZIA SCOLASTICA: ripartiti i fondi alle regioni per la programmazione unica nazionale. (ANSA).
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Didattica a distanza / Il giro del postino - racconto di Simona Bonariva - per i bambini del 2° ciclo primaria
tratto da Mondadori education
Il giro del postino: una storia di amicizia e nuovi legami, nonostante la distanza fisica.
Testo scritto da Simona Bonariva per Mondadori Education, per i bambini del 2° ciclo.
« ‘Un’altra settimana?! Sei sicura?’ ‘Lo hanno detto adesso alla televisione. La mamma ha fatto una faccia molto seria, perciò sì, sono sicura’ (...)»
(...leggi QUI tutto il racconto!...)
Cosa sta succedendo?
racconto preparati in
esclusiva per spiegare l’attualità con un linguaggio
semplice ed immediato, adatto ai bambini
Il giro del postino: una storia di amicizia e nuovi legami, nonostante la distanza fisica.
Testo scritto da Simona Bonariva per Mondadori Education, per i bambini del 2° ciclo.
« ‘Un’altra settimana?! Sei sicura?’ ‘Lo hanno detto adesso alla televisione. La mamma ha fatto una faccia molto seria, perciò sì, sono sicura’ (...)»
(...leggi QUI tutto il racconto!...)
Scuola Primaria / Rimedi anti noia un gioco da proporre
Il barattolo anti noia: un gioco divertente e fantasioso da fare in casa.
Testo di Giuliana Rotondi per Mondadori Education.
« Diciamo la verità: una settimana di scuola chiusa è una pacchia, due un leggero divertimento... ma stare a casa più a lungo può trasformarsi in una noia mortale. Ecco allora un gioco che vi permetterà di trasformare la giornata in una girandola di divertimenti!»
(...vedi QUI tutta l'attività...)
Facciamo scuola a casa! 2 ° ciclo Primaria Video Classe 4°e 5° - Creare un Lapbook sulla tua narrativa preferita o anche su una storia della Bibbia preferita
Esempio online da Hub Scuola - Per la materia Religione
suggerire una storia della Bibbia a piacere
suggerire una storia della Bibbia a piacere
Facciamo scuola a casa! 1° ciclo Primaria Video Classe 2°e 3° - Creare un Lapbook sulla tua narrativa preferita o anche su una storia della Bibbia preferita
Esempio online da Hub Scuola - Per la materiale Religione porebbe essere suggerita una storia della Bibbia a piacere
Lettura d'Opera d'Arte Bibbia miniata di Borso d’Este
In passato i libri non venivano stampati ma copiati a mano. Ci voleva molto tempo e il lavoro di molte persone, che non solo scrivevano le parole ma aggiungevano anche dei disegni colorati per decorare le pagine. La Bibbia era il libro che veniva ricopiato più spesso, e molti nobili chiedevano agli artisti di realizzarne una per loro.
La Bibbia di Borso d’Este è stata finita in sei anni, dal 1455 al 1461, da una squadra di artisti al servizio diBorso d’Este, che era il principe della città di Ferrara.
Tutte le pagine hanno intorno al testo scritto una cornice con fiori o altri disegni, e in basso dei piccoli dipinti che raffigurano la scena della Bibbia raccontata in quel punto. Anche dentro il testo ci sono spesso dei disegni, e a volte le lettere che si trovano all’inizio sono colorate con ricche decorazioni.
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
Genesi 1, 1-3
Genesi 1, 1-3
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