Il tema che proponiamo quest'anno ruota attorno all’uomo, ed in particolare al suo corpo, nei suoi molteplici significati.
Si tratta di un tema di bruciante attualità, se è vero che la cultura contemporanea identifica nel corpo, verrebbe da dire nella carne, la cifra quasi assoluta dell'umanità, fino ad esaurire in questo “luogo” l'intero discorso antropologico.
È una situazione che è stata lucidamente descritta da Umberto Galimberti nel suo libro “L'ospite inquietante: il nichilismo e i giovani” (Feltrinelli, 2007), che descrive gli effetti del dilagare del “nulla” nella mente e nei cuori dei giovani (e di conseguenza nella società). Un mondo fatto di solitudine e mancanza di progetti. Perché quando domina il nulla a ogni cosa perde: senso, valore, piacere, luce, bellezza. E così pure il corpo perde di significato e di valore simbolico, diventando il luogo di espressione dei desideri, delle voglie, dei tentativi di imitazione in una sorta di angosciante girone infernale nel quale c'è un vorticoso movimento ma nessun cammino, nessun progresso, nessuna direzione verso cui andare, nessuna meta né destino: solo rumore, caos, vitalismo triste.
L'interesse dell'Irc per un tema come questo è molteplice, se è vero che la disciplina tende a formare studenti capaci di “porsi domande di senso in ordine alla ricerca di un’identità libera e consapevole” (Cfr. Indicazioni sperimentali per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo di istruzione-giugno 2010): mettere a tema in modo corretto il tema del “corpo”, infatti, consente agli studenti d'interrogarsi e confrontarsi con risposte che hanno costituito la trama della cultura umana di tutti i tempi e l'ordito di ogni sua spinta trascendente.
In particolare il lavoro didattico che proponiamo in questo anno scolastico ha come scopo la riscoperta del valore simbolico del corpo, che non è infatti semplicemente un fatto che si offre ai sensi, o (se visto dal punto di vista del soggetto) un mezzo per fare esperienze, ma è un vero e proprio catalizzatore di significati ed interrogativi, al punto che non vi è praticamente parte del corpo umano che non sia stata caricata di
significati simbolici, etici ed estetici. La situazione oggi non è cambiata: l'intensificarsi dell'uso del corpo come di una lavagna sulla quale far emergere pensieri da concretizzare in simboli tatuati ne è un segno eloquente. Manca però, in linea di massima, la capacità tra gli studenti di elaborare questa situazione in modo critico e significativo.
Non solo: come ha magistralmente insegnato la mostra: Gesù. Il corpo, il volto nell'arte organizzata da Timothy Verdon alla Reggia Sabauda di Venaria Reale (TO) in occasione dell'Ostensione della Sindone della primavera 2010, il corpo non è solo “luogo teologico” per eccellenza nella tradizione cristiana, ma è pure uno snodo fondamentale che l'arte cristiana (in particolare dall'umanesimo all'età barocca) ha largamente utilizzato come veicolo dei significati culturali, teologici, etici e mistici che la religione cristiana poneva di fronte alla lettura credente dei sui fedeli. In questo, anzi, il cristianesimo rielabora in modo radicale la tradizione classica (che del corpo ha fatto una cifra simbolica fondamentale della propria costruzione mitologica e filosofica) e di quella ebraica (che pur nel suo rifiuto dell'immagine, rappresenta di continuo Jhwh con immagini corporee).
In sintesi: studiare il tema del corpo significa rispondere ad una domanda di senso che emerge spontanea e radicale in una fase delicata della vita come l'adolescenza.
Ma permette pure di leggere criticamente la realtà culturale contemporanea, che cerca quasi ossessivamente un senso a se stessa, proprio rappresentando il corpo (come idea) ed i corpi, al plurale, quasi simboleggiando l'importanza radicale della domanda nella babelica ripetizione del canone comune.
Ed infine permette di far emergere la risposta cristiana su questo tema, che vede nel corpo di Cristo (nella sua vita e nei suoi simboli mistici) la risposta per una vita che possa rispondere alle domande di senso, che albergano nell'intimo di ogni uomo dotato di ragione.
Metodologia: è diventata ormai una piccola tradizione di questo sito quella di proporre materiale didattico, in forma prevalentemente di scheda, che i docenti possono utilizzare così come si presentano (magari fotocopiandole) o rielaborare liberamente prendendo alcuni dei materiali proposti e rielaborandoli a piacere.
Uno schema introduttivo fornirà la chiave di lettura dei materiali offerti, ma certamente gli stessi, in altri contesti, potrebbero essere utilmente utilizzati per sviluppare discorsi diversi. Perciò, quanti vorranno archiviarsi i materiali proposti, si troveranno a disposizione un'antologia di idee per la didattica in classe.
elledici.org
Si tratta di un tema di bruciante attualità, se è vero che la cultura contemporanea identifica nel corpo, verrebbe da dire nella carne, la cifra quasi assoluta dell'umanità, fino ad esaurire in questo “luogo” l'intero discorso antropologico.
È una situazione che è stata lucidamente descritta da Umberto Galimberti nel suo libro “L'ospite inquietante: il nichilismo e i giovani” (Feltrinelli, 2007), che descrive gli effetti del dilagare del “nulla” nella mente e nei cuori dei giovani (e di conseguenza nella società). Un mondo fatto di solitudine e mancanza di progetti. Perché quando domina il nulla a ogni cosa perde: senso, valore, piacere, luce, bellezza. E così pure il corpo perde di significato e di valore simbolico, diventando il luogo di espressione dei desideri, delle voglie, dei tentativi di imitazione in una sorta di angosciante girone infernale nel quale c'è un vorticoso movimento ma nessun cammino, nessun progresso, nessuna direzione verso cui andare, nessuna meta né destino: solo rumore, caos, vitalismo triste.
L'interesse dell'Irc per un tema come questo è molteplice, se è vero che la disciplina tende a formare studenti capaci di “porsi domande di senso in ordine alla ricerca di un’identità libera e consapevole” (Cfr. Indicazioni sperimentali per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo di istruzione-giugno 2010): mettere a tema in modo corretto il tema del “corpo”, infatti, consente agli studenti d'interrogarsi e confrontarsi con risposte che hanno costituito la trama della cultura umana di tutti i tempi e l'ordito di ogni sua spinta trascendente.
In particolare il lavoro didattico che proponiamo in questo anno scolastico ha come scopo la riscoperta del valore simbolico del corpo, che non è infatti semplicemente un fatto che si offre ai sensi, o (se visto dal punto di vista del soggetto) un mezzo per fare esperienze, ma è un vero e proprio catalizzatore di significati ed interrogativi, al punto che non vi è praticamente parte del corpo umano che non sia stata caricata di
significati simbolici, etici ed estetici. La situazione oggi non è cambiata: l'intensificarsi dell'uso del corpo come di una lavagna sulla quale far emergere pensieri da concretizzare in simboli tatuati ne è un segno eloquente. Manca però, in linea di massima, la capacità tra gli studenti di elaborare questa situazione in modo critico e significativo.
Non solo: come ha magistralmente insegnato la mostra: Gesù. Il corpo, il volto nell'arte organizzata da Timothy Verdon alla Reggia Sabauda di Venaria Reale (TO) in occasione dell'Ostensione della Sindone della primavera 2010, il corpo non è solo “luogo teologico” per eccellenza nella tradizione cristiana, ma è pure uno snodo fondamentale che l'arte cristiana (in particolare dall'umanesimo all'età barocca) ha largamente utilizzato come veicolo dei significati culturali, teologici, etici e mistici che la religione cristiana poneva di fronte alla lettura credente dei sui fedeli. In questo, anzi, il cristianesimo rielabora in modo radicale la tradizione classica (che del corpo ha fatto una cifra simbolica fondamentale della propria costruzione mitologica e filosofica) e di quella ebraica (che pur nel suo rifiuto dell'immagine, rappresenta di continuo Jhwh con immagini corporee).
In sintesi: studiare il tema del corpo significa rispondere ad una domanda di senso che emerge spontanea e radicale in una fase delicata della vita come l'adolescenza.
Ma permette pure di leggere criticamente la realtà culturale contemporanea, che cerca quasi ossessivamente un senso a se stessa, proprio rappresentando il corpo (come idea) ed i corpi, al plurale, quasi simboleggiando l'importanza radicale della domanda nella babelica ripetizione del canone comune.
Ed infine permette di far emergere la risposta cristiana su questo tema, che vede nel corpo di Cristo (nella sua vita e nei suoi simboli mistici) la risposta per una vita che possa rispondere alle domande di senso, che albergano nell'intimo di ogni uomo dotato di ragione.
Metodologia: è diventata ormai una piccola tradizione di questo sito quella di proporre materiale didattico, in forma prevalentemente di scheda, che i docenti possono utilizzare così come si presentano (magari fotocopiandole) o rielaborare liberamente prendendo alcuni dei materiali proposti e rielaborandoli a piacere.
Uno schema introduttivo fornirà la chiave di lettura dei materiali offerti, ma certamente gli stessi, in altri contesti, potrebbero essere utilmente utilizzati per sviluppare discorsi diversi. Perciò, quanti vorranno archiviarsi i materiali proposti, si troveranno a disposizione un'antologia di idee per la didattica in classe.
elledici.org
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